Come nascono le imprese recuperate in Italia?
Le imprese possono essere recuperate in forma cooperativistica quando si trovano in una situazione di:
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crisi economica (connessa a un calo della domanda delle merci prodotte) o finanziaria (spesso dovuta a vera e propria mala gestio da parte della proprietà). Nel primo caso l’opzione del recupero cooperativistico ha, per ovvie ragioni, una probabilità inferiore di riuscita, a meno che la nuova cooperativa non si cimenti in un processo di riorganizzazione della struttura e delle strategie commerciali. In entrambi i casi l’impresa può essere sottoposta a procedura fallimentare, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa o ad amministrazione straordinaria;
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delocalizzazione degli impianti produttivi per aumentare i margini di profitto della proprietà. In questo caso, se le macchine sono già state smontate e trasferite, occorrerà procedere a un piano che preveda la riconversione industriale dello stabilimento;
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problemi di ricambio generazionale nella famiglia che detiene la proprietà aziendale.
Quali sono le varianti di imprese recuperate in Italia?
Le imprese recuperate possono nascere sotto forma di:
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Workers buyout, quando lavoratrici e lavoratori rilevano in forma cooperativistica la totalità o solo un ramo di un’azienda in crisi, a rischio di delocalizzazione o con problemi di ricambio generazionale;
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Start up cooperativistiche, quando lavoratrici e lavoratori fondano una nuova cooperativa, in discontinuità con l’impresa di cui erano precedentemente dipendenti, per salvaguardare le loro competenze professionali. In alcuni casi le start up cooperativistiche possono sorgere presso i medesimi stabilimenti o sedi dell’impresa che ha cessato la sua attività.
In entrambi i casi, il recupero cooperativistico può avvenire con o senza il sostegno finanziario degli attori istituzionali (CFI), dei fondi regionali destinati alla cooperazione e/o dei fondi mutualistici delle centrali cooperative.
Quali sono gli strumenti?
Quali sono gli strumenti per recuperare un’impresa in crisi/a rischio di delocalizzazione/con problemi di ricambio generazionale?
Il recupero cooperativistico può avvenire grazie al sostegno finanziario degli attori istituzionali (CFI), dei fondi regionali destinati alla cooperazione e/o dei fondi mutualistici delle centrali cooperative.
I finanziamenti possibili sono:
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Il Fondo istituito dalla Legge Marcora
A questi link è possibile trovare approfondimenti e scaricare gli allegati necessari per presentare la domanda.
A chi rivolgersi?
Per fondare una cooperativa di produzione e lavoro puoi rivolgerti a una o più delle seguenti centrali cooperative:
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Legacoop
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Confcooperative
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Agci
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Cooperazione Trentina (Per la provincia autonoma di Trento)
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Coopbund (Per la provincia autonoma di Bolzano)
Le centrali cooperative hanno assunto un ruolo importante come corpi intermedi di collegamento tra i territori, i luoghi del lavoro e gli investitori istituzionali. Le centrali cooperative hanno assunto un ruolo altrettanto importante nella capitalizzazione delle newcoop attraverso i fondi mutualistici, gli strumenti di credito cooperativo a loro disposizione. Le centrali cooperative svolgono, in generale, un ruolo di supporto importante alle imprese recuperate offrendo loro consulenza soprattutto in ambito fiscale, contabile, tributario e legale.
Per consultare i diversi fondi regionali:
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PIEMONTE: Fondo WBO Piemonte
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EMILIA ROMAGNA: Fondo Regione Emilia Romagna
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LAZIO: Fondo Agevolato WBO Regione Lazio
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LOMBARDIA: Fondo Regione Lombardia
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BASILICATA: Fondo Regione Basilicata
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VENETO: Fondo Regione Veneto